Cagliari Urbanfest
Generazioni Metropolitane
2024
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Terza edizione del festival
Generazioni Metropolitane
Urbanfest – Generazioni metropolitane, è il primo festival di arte urbana ideato e organizzato dall’Associazione culturale Asteras nel contesto della città di Cagliari. Crediamo che l’arte urbana, parte dell’arte e del linguaggio visivo, sia un potente mezzo di comunicazione, in grado di trasformare luoghi e persone. Partiamo da Sant’Elia, quartiere sul Golfo degli Angeli, per segnare un nuovo tempo, aprendo nuove prospettive. Abbiamo il compito di rendere lo spazio urbano più sostenibile, in termini sociali e ambientali. Seguendo il festival scoprirete opere murali, mostre d’arte contemporanea, conferenze, incontri con gli artisti, visite alle opere murali e tanto altro ancora.
Arte urbana a Cagliari, Sant’Elia
Pensiamo all’arte urbana ispirandoci al concetto di “generazione”, flusso costante di energia e creazione, circolo di azioni che innescano nuovi processi. Lo sguardo è quello della prospettiva futura, del ruolo decisivo che le generazioni dell’oggi hanno sugli equilibri di quelle del domani. Equilibri fragili di ecosistemi, ambientali e sociali. Osservando il territorio, il margine che separa l’acqua e la terra del Quartiere Sant’Elia è una passeggiata, lunga e lenta. Il reale si sdoppia: l’orizzonte sembra infinito e aperto ma si chiude nella cortina dei palazzi che lo fanno piombare nel grigio e spengono i riverberi del mare. Un mare ricco ed estremamente impoverito dalle vicende attuali, legate alla produzione e allo sfruttamento indiscriminato delle risorse che offre. L’arte urbana può creare nuove prospettive, non solo visive, può collegare spazi e superfici, può essere portatrice di nuove possibilità.
Street Art
Cagliari Sant’Elia
19-27 ottobre 2024
Alessandra Cecchetto | 19-20
Intervento di fotografia sociale “Racconti di Sant’Elia”
Tellas | 22-27
Murale “Sunset”
via Utzeri
Marco Rèa | 23-27
Murale “Il Pane”
Cabina E-Distribuzione – via Schiavazzi
Collettivo FUORISEDE | 26
Happening urbano
Area Parco degli Anelli – via Schiavazzi
Arti Visive
Cagliari sedi diffuse
gennaio-febbraio 2025
16-31 gennaio
Burnout | mostra collettiva
Gianluigi Concas, Tonino Mattu, Michele Pau, Amirah Suboh,
Nicko Straniero
Temporary Storing
Fondazione per l’Arte Bartoli-Felter
via XXIX Novembre 1847 – 3/5
Opening 16 gennaio – ore 18.30
Orari: lun. – ven. 17-19.30
17 gennaio-23 febbraio
Nuove Illusioni | mostra collettiva
Luciana Aironi, Maria Francesca Angius, Nicola Caredda, Mara Damiani, Salvatore Delogu, Gavino Ganau, Carlo Salvatore III Laconi, Max Mazzoli, Andrea Milia, Marcello Nocera, Vincenzo Pattusi, Marilena Pitturru, Pietro Straullu, Diego Vargiu
Castello di San Michele
via Giovanni Cinquini
Opening 17 gennaio – ore 12
Orari: mar. – dom. 10-18
18 gennaio-1 febbraio
Confini | installazione site specific
Sintesi del progetto di arte partecipata a cura di Enrica Sirigu
Spazio e Movimento
via Napoli 80
Opening 18 gennaio – ore 18.30
Orari: gio. – sab. 18.30-20.30
Incontri
Cagliari sedi diffuse
17-19 gennaio 2025
venerdì 17
Castello di San Michele
Via Giovanni Cinquini
Identità urbana e paesaggistica di Sant’Elia. Progetti dal passato e idee per il futuro | ore 17.30
Conferenza in collaborazione con l’Università degli Studi di Cagliari – Cattedra di Storia dell’Arte Contemporanea
sabato 18
Sant’Elia
Piazza Giovanni da Verrazzano
Urbanfest Mural tour | ore 11
visita guidata alle opere murali realizzate durante le tre edizioni del festival
domenica 19
Castello di San Michele
Via Giovanni Cinquini
Nuove Illusioni – Parole e Musica | ore 11-12.30
Visita guidata alla mostra con le curatrici. A seguire performance musicale del duo Double Face composto da Francesco Ciminiello e Francesca Romana Motzo
Racconti di Sant’Elia | ore 15.30
Presentazione del workshop di fotografia sociale curato da Alessandra Cecchetto durante la settimana della Street Art
Urbanfest talk | ore 16.30-18
Incontro pubblico con le artiste e gli artisti del festival in dialogo con curatori e operatori culturali
Cagliari Urbanfest nei media
Scrivono e dicono di noi… Il festival raccontato da carta stampata, radio, TV e web.
Call partecipanti
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Se hai voglia di fare un’esperienza a contatto diretto con l’arte, siamo lieti di coinvolgerti nelle nostre attività. Sarai una risorsa preziosa per la realizzazione del festival.
Le attività
Potrai partecipare ai progetti di arte urbana che prevedono workshop e partecipazione diretta alla creazione delle opere.
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STREET ART
ottobre 2024
Tellas | Sunset
Cagliari Sant’Elia, via Utzeri
Tellas (Cagliari, 1985) è artista poliedrico. Esplora disegno, pittura, installazioni, stampa, produzione audio-video, a conferma della sua volontà di sperimentare e sviluppare linguaggi differenti. Le sue opere sono una visione personale e intima degli elementi del paesaggio naturale in cui si trova, un processo meditativo e pittorico che rielabora di volta in volta lo spazio circostante, le forme e le specie che lo definiscono. Innumerevoli sono le mostre e i festival internazionali a cui partecipa: La Tour Paris Project nel 2013, la Biennale di Street Art di Mosca Artmossphere nel 2014, l’Outdoor Festival di Roma nel 2015, anno in cui la guida “The Urban Contemporary Art Guide” lo annovera fra i 100 migliori artisti emergenti a livello globale. Nel 2017 espone alla Magma Gallery di Bologna, dove torna con una nuova personale nel 2019. Lo stesso anno espone a San Francisco e nel 2021 ad Amsterdam. Negli anni realizza numerosi interventi pubblici di grandi dimensioni in Italia, Spagna, Finlandia, Australia, Stati Uniti, India, Canada, Taiwan, Francia, Irlanda. Collabora inoltre con importanti marchi di moda italiani, come Ferragamo e Marni. Con quest’ultimo, realizza diversi progetti come “A grande terra do Sertão”, un documentario presentato in occasione della 56° Biennale di Venezia.
Il murale Sunset rappresenta una sintesi degli innumerevoli tramonti di Cagliari immortalati in altrettante fotografie, comprese le molte scattate a Sant’Elia.
Sulla grande parete affacciata sul Golfo degli Angeli, Tellas ha creato una partitura di forme geometriche dalle mille gradazioni tonali dei blu, dei gialli e dei rosa, scandite da un pattern composto da elementi organici che richiamano le palme del paesaggio circostante.
Armato di rulli, pennelli e colori, l’artista ha dato vita a una composizione mutevole le cui sfumature variano al variare dell’incidenza della luce sulla superficie della parete, così che a ogni ora del giorno si ha l’impressione di trovarsi davanti a un’opera sempre nuova, quasi immagine di una natura indomita di fronte all’azione dell’uomo.
ottobre 2024
Marco Rèa | Il Pane
Cabina E-Distribuzione, via Schiavazzi
Marco Rèa (Roma, 1975) artista e illustratore, dagli anni Novanta esponente della scena dei graffiti e del writing romano. La sua ricerca è incentrata sulla figura femminile, della quale indaga i lati più intimi, emozionali e psicologici. Utilizzando la bomboletta spray realizza dapprima opere che sono il risultato della reinterpretazione di immagini preesistenti, alterate fino a mostrarne un’anima segreta, oscura e malinconica, per dedicarsi in anni più recenti a una particolare tecnica che unisce allo stencil la line art per dare forma a ritratti formati da grovigli di linee, realizzando opere in studio e su supporti urbani. Dal 2006 ha esposto in Europa, Stati Uniti e Giappone, realizzato opere d’arte urbana per committenti pubblici e privati, e lavori per Fendi, Mondadori Electa, Disney/Marvel, Universal Pictures, Paris Fashion Week, Tatler magazine (UK).
Con il murale Il Pane Marco Réa ha scelto di rappresentare un elemento universale che abbraccia l’intera umanità: il pane, simbolo di vita e condivisione.
Briciole di pane carasau fluttuano sulle pareti della cabina, percorrendo i versi della filastrocca “Il Pane” di Gianni Rodari, tratta dal libro “Filastrocche in cielo e in terra” del 1960, per giungere ai volti di due giovani dallo sguardo sognante, simbolo della speranza in un futuro migliore.
E come il fornaio di Rodari cuoce “un pane più grande del sole, dorato (…)”, Réa dipinge d’oro le sue briciole, perché il pane è il bene più prezioso ed essenziale della vita, al pari della speranza, nutrimento per l’anima che ci sprona a mettere in atto cambiamenti positivi.
ottobre 2024
Alessandra Cecchetto | Racconti di Sant’Elia
Cagliari Sant’Elia
Alessandra Cecchetto (Arbus, 1987) si avvicina alla fotografia nel 2011 concentrandosi sui lives e sulla scena punk, hardcore, skate, surf e longskate di cui fonda la prima associazione in Italia, collaborando con diverse riviste di settore; dal 2010 lavora come fotografa di reportage per “Portfolio Sardegna” rubrica di approfondimento dell’Unità, occupandosi di problematiche socio-ambientali in Sardegna. Nel 2014, in seguito all’alluvione in Sardegna, realizza il Reportage “Cleopatra” vincitore del premio – Sardegna Reportage. Dopo diversi anni di sperimentazione in diversi generi fotografici tra cui l’autoritratto, nel 2015 si specializza in Reportage, grazie ad una borsa di studio presso la Scuola Romana di Fotografia e Cinema a Roma. Dello stesso anno il reportage “Circus Festival” dove racconta gli aspetti più quotidiani e intimi del Festival circense. Nel 2017 vince il premio “Closer – dentro il Reportage”. Ha esposto in diverse mostre personali e collettive tra Roma, Berlino, Bologna, Taranto, Cagliari, Nuoro e Sassari. Attualmente fotografa professionista, si occupa principalmente di Reportage sociale, fotografia terapeutica e di laboratori esperienziali.
La prima fase del progetto di fotografia sociale Racconti di Sant’Elia, con Alessandra Cecchetto alla guida di un gruppo di fotografi amatoriali, è stata un’immersione tra le vie del vecchio borgo e di quello nuovo.
Sono state giornate intense di conoscenza, di incontro e di ascolto, vissute insieme a diversi abitanti che hanno voluto raccontare e raccontarsi.
ottobre 2024
Collettivo FUORISEDE | #4 FUGA
(Nicko Straniero, Amirah Suboh,
Gianluigi Concas, Tonino Mattu, Michele Pau)
Cagliari Sant’Elia
Il collettivo aperto FUORISEDE prende vita a Nuoro nel 2023 da un’idea di Nicko Straniero. Il primo gruppo di artisti coinvolto nel progetto, operando in parte con la filosofia che spesso accompagna la street art, organizza una mostra divisa in tre interventi artistici, in ambienti periferici della città a contatto con la natura ma con pesanti tracce di degrado causato dalla mancanza di responsabilità civica e istituzionale. Sono luoghi che permettono al collettivo di poterli “trasformare” temporaneamente in spazi espositivi (pop-up galleries). Gli artisti curano l’installazione delle opere e la loro diffusione sui social tramite fotografie e brevi testi che le contestualizzano. Ogni “episodio” viene numerato e intitolato a seconda dei fili conduttori delle opere e i luoghi vengono solamente localizzati tramite coordinate geografiche. Queste effimere iniziative artistiche pongono domande sui meccanismi del mondo dell’arte e innescano un corto circuito logistico e concettuale dove gli artisti rivendicano e autogestiscono le proprie risorse immaginative. Nel 2024 Fuorisede prosegue la sua avventura nel quartiere Sant’Elia a Cagliari durante l’Urbanfest. Il format iniziale del progetto viene adattato per venire incontro alla reale opportunità di poter far parte di un programma di rigenerazione urbana e sociale tramite l’arte.
L’happening urbano #4 FUGA è stato realizzato dal Collettivo aperto FUORISEDE in un piccolo edificio all’ingresso del Parco degli Anelli, che versava in stato di totale incuria e degrado. Il luogo è stato ripristinato insieme ai volontari della Confraternita di Misericordia di Sant’Elia e restituito alla pubblica fruizione.
Questo spazio, originariamente costruito per offrire servizi alla comunità e poi abbandonato, è quindi stato trasformato dagli artisti del collettivo in una pop-up gallery con l’installazione temporanea di una serie di opere che indagano il significato del lavoro nella società contemporanea sotto molteplici aspetti, tra richiami ai mestieri tradizionali e a vecchie e nuove alienazioni, offrendo ai visitatori inconsueti spunti di riflessione.
ARTI VISIVE
NUOVE ILLUSIONI
17 gennaio – 23 febbraio 2025, Castello di San Michele
Via Giovanni Cinquini
Mostra collettiva con
Luciana Aironi, Maria Francesca Angius,
Nicola Caredda, Mara Damiani, Salvatore Delogu, Vincenzo Ganau, Carlo Laconi, Max Mazzoli,
Andrea Milia, Marcello Nocera, Vincenzo Pattusi, Marilena Pitturru, Pietro Ullu, Diego Vargiu,
in collaborazione con Orientare.
La mostra intende indagare il tema delle illusioni nell’epoca della rivoluzione digitale, dell’intelligenza artificiale, della corsa allo spazio dei privati, con il loro portato sulla percezione della dimensione spazio-temporale, della memoria, delle relazioni, dei ruoli sociali. Le artiste e gli artisti invitati, mediante l’utilizzo di diversi media e codici espressivi, offrono molteplici esplorazioni, visioni e prospettive sul concetto di illusione nel XXI secolo.
Luciana Aironi (Nuoro, 1977) compie i suoi studi all’Accademia di Belle Arti di Sassari, dove nel 2003 si diploma in Decorazione. Durante gli anni accademici frequenta l’ambiente artistico sassarese, dedicandosi allo studio delle tecniche di pittura, scultura e incisione. In questi anni si interessa anche ai nuovi mezzi di comunicazione multimediale e si dedica quindi alla realizzazione di opere digitali e di animazione. Dal 2004 al 2005 frequenta il corso regionale di Operatore tecnico di restauro. In questo periodo si dedica alla sperimentazione artistica di vari materiali tra cui le fibre e le lastre RX che elabora in opere e installazioni articolate e complesse. Attualmente risiede Nuoro, dove si dedica completamente alla propria ricerca artistica. Ha esposto in numerose mostre collettive e personali di rilievo nazionale e internazionale, tra le più recenti si segnalano: Radici, Mescolanze II – Biennale Internazionale di Fiber Art Contemporanea, Museo del Ricamo e del Tessile, Valtopina (2024); Verba creant, Biblioteca Comunale “Ernesto Balducci”, Barberino di Mugello (2024); Appunti su questo tempo, CasermArcheologica, Sansepolcro (2023); Wunderkammer insula – Roma Arte in Nuvola, Roma (2022).
Maria Francesca Angius (Quartu Sant’Elena, 1973) la sua formazione artistica inizia al Conservatorio per proseguire al Liceo Artistico di Cagliari, sotto la guida in particolare di Caterina Lai e Annalisa Achenza, dove consegue il diploma nel 2006. La sua ricerca si caratterizza per un’incessante sperimentazione di materiali e tecniche diverse, per giungere in anni recenti ad approfondire la tecnica della china su carta. Il suo lavoro è influenzato dal rigore di Caterina Lai, dalla libertà espressiva di Italo Medda, dal segno e dalla poetica di Maria Lai, dal suo modo di “giocare seriamente con l’arte”. Attualmente affianca alla produzione artistica la realizzazione di laboratori creativi e didattici per le scuole. Le sue opere sono state esposte in numerose mostre personali e collettive in diverse città della Sardegna.
Nicola Caredda (Cagliari, 1981) si dedica agli studi artistici, si laurea in Pittura all’Accademia di Belle Arti di Sassari. Da studente muove i primi passi artistici collaborando con la galleria LEM , esponendo in vari spazzi pubblici e privati come il MAN di Nuoro. Dopo i primi anni di attività in Sardegna si trasferisce a Milano, nel tempo stringe rapporti con diverse realtà , gallerie, curatori, musei come il MART. Partecipa a numerose mostre in tutti gli Stati Uniti ed espone in fiere internazionali come Scope Art Miami, e Moniker London. Espone alla Jonathan Levine Gallery di New York, collabora con la Thinkspace Gallery di Los Angeles, dove nel 2020 ha esordito con la sua prima mostra personale americana ”God Save My Sweet Pusher”, la seconda nel 2022 con “Don’t Trust Anyone Over 30”.
Mara Damiani (Cagliari, 1972) è art director e graphic designer freelance con base a Cagliari. Laureata all’Accademia di Belle Arti di Brera (Milano) con specializzazione in pittura, è attiva nei campi dell’illustrazione, dell’animation production, del graphic design, del textile design, del furniture design, brand design. Attraverso la sua arte racconta la Sardegna, traducendo gli elementi del patrimonio culturale dell’Isola in un linguaggio visivo universale declinato in chiave contemporanea. patrimonio culturale dell’Isola in un linguaggio visivo universale declinato in chiave contemporanea. Parte del suo lavoro consiste nello studio e sviluppo della personalizzazione degli ambienti privati e pubblici con la progettazione di opere di complementi di design in ceramica, metallo, tessitura, e nella realizzazione di interventi urbani. Tra le sue collaborazioni figurano aziende, gruppi editoriali e istituzioni italiane e internazionali come Walt Disney Company, Expò2015, Expò2020, Bormioli, Clementoni, Mondadori, Cartorama, MAB Museo Archeologico Sant’Antioco, Arkadia Edizioni, ARST, Comune di Cagliari, Gruppo editoriale L’Unione Sarda, Mater Olbia, Gruppo Belmond Romazzino, AVIS Olbia.
Salvatore Delogu (Nuoro, 1994) frequenta l’Istituto d’Arte Ciusa Romagna corso oreficeria nella città natale e prosegue la formazione a Ravenna presso l’Accademia di Belle Arti. Dopo la laurea decide di tornare in Sardegna, concretizzando gli studi accademici che lo hanno avvicinato a una dimensione scultorea.
Partecipa a numerose collettive, tra le quali “Roma Arte in Nuvola”, “Booming” a Bologna e “Salviamo la natura” al MAC Lula. Dal 2022 si impegna a presentare mostre personali nella città natale e nel nord Sardegna.
Gavino Ganau (Tempio Pausania, 1966) inizia la sua esperienza espositiva nel circuito underground bolognese alla fine degli anni Novanta. Tante le mostre in gallerie e musei della penisola, e le collaborazioni con diversi critici, tra i quali: Luca Beatrice, Claudia Colasanti, Gianluca Marziani e Maurizio Sciaccaluga.
Dopo un ventennio di pittura neo-figurativa, monocromatica e di matrice mediale, passa ad una modalità caratterizzata da una cromia più varia, pur rimanendo fedele ai suoi temi più cari: figure assorte in ambienti di natura varia; interni e esterni, spazi museali, atmosfere street e mutanti. La sua ultima ricerca punta proprio sul concetto di trasformazione, spesso illusoria. Vive e lavora a Sassari.
Carlo Salvatore III Laconi (Cagliari, 1978) è artista glocal e progettista del paesaggio. I differenti contesti territoriali sono fonte di ispirazione per la progettazione di installazioni scultoree, realizzate in diverse nazioni europee con la collaborazione di Gianleonardo Viglino. In Sardegna ha realizzato opere scultoree e istallazioni site-specific nel paesaggio, note come Info@ssili e Menhir Informatici. Nel 2005 ha avviato il progetto di ricerca Connecting Lanscape©, combinando metodologie inerenti alla Land Art e le nuove Tecnologie dell’Informazione e della Comunicazione (ICT), con l’obiettivo di creare il primo network di opere scultoree interconnesse tra loro su scala globale. Nel 2008 ha fondato l’Associazione Paesaggi Connessi, attraverso la quale, in collaborazione con il Master “Paesaggi Straordinari” – NABA/Politecnico di Milano e il Comune di Allai, ha coordinato il workshop internazionale di progettazione del paesaggio EcoRurality©. Presentato alla Biennale di Architettura di Venezia nel 2010, il progetto ha vinto la V Edizione del Premio del Paesaggio – RAS (2011). Nel 2017 ha progettato il MicroCHOC® Microchip&Chocolate, prototipo scultoreo del primo-cioccolatino-interattivo. Nel 2018 la Edizioni Giuseppe Laterza ha pubblicato nella collana Teknè il libro “Connecting Landscape. International research project for the development of a glocal art network”. Ha partecipato a mostre personali e collettive in numerose città italiane ed estere.
Max Mazzoli (Livorno, 1953) nasce da una famiglia di artisti e artigiani. Qui, studia alla Libera Scuola d’Arte di Mario Nigro e alla Libera Accademia d’Arte di Voltolino Fontani. Disegna da quando ha memoria di sé e si appassiona molto presto alla pittura. Inizia a dipingere imparando la tavolozza dei macchiaioli, ma sarà la scoperta di Modigliani, Caravaggio, Hopper ad aprirgli gli occhi e il cuore su un mondo molto più profondo e molto meno apparente. Utilizza esclusivamente colori a olio, e negli anni ha sperimentato vari supporti (tavola, plexiglass, alluminio etc.), ma è sempre tornato alla tela. Dalla fine degli anni Novanta al 2016, l’esperienza del medialismo gli consente di affinare una tecnica che permette di andare nei dettagli, ma anche di spaziare nel mondo onirico, erotico, animale con la più totale libertà di pennellata. Attualmente si dedica a una rappresentazione pittorica sempre in bilico tra realtà e sogno a occhi aperti, con velate atmosfere surrealiste e vertigini in cui vengono risucchiati tramonti apparentemente impossibili. Tutto questo senza rinnegare il suo passato artistico fatto di pop art, fumetto e cinema. Vive e lavora in Sardegna dal 1989. Le sue opere sono state esposte in numerose mostre personali e collettive, in Italia e all’estero.
Andrea Milia (Cagliari, 1978) dopo il diploma al Liceo Scientifico e un anno di transizione in Lettere Moderne, si iscrive all’Accademia di Belle Arti di Sassari e si diploma in Pittura nel 2008. Già durante l’Accademia e per quasi dieci anni ricopre il ruolo di Esperto esterno per materie artistiche nella scuola primaria. Conclusi gli studi inizia a partecipare a mostre collettive e progetti artistici, il primo è “Imperfetto Futuro” a cura di Wanda Nazzari nel 2009. Nel frattempo, grazie alla, ormai decennale, collaborazione con i maestri artigiani della GRA.MAR dei fratelli Putzu continua a sperimentare l’incisione su pietra, fino a concentrare la sua produzione esclusivamente sul granito Nero Assoluto sul quale sviluppa una tecnica incisoria che l’artista definisce “tessitura su pietra” e che rappresenta la sua personale cifra stilistica.
Marcello Nocera (Cagliari, 1980) fin dalla giovane età esprime la sua passione per le arti visive, avvicinandosi in particolar modo alla fotografia, il mestiere di famiglia. A partire dal 2000 collabora con diverse agenzie in cui sviluppa a livello professionale le sue conoscenze nel campo della fotografia. Negli anni successivi si dedica allo studio delle arti visive contemporanee, condivide diversi spazi espositivi dedicati alla divulgazione dell’arte e nella sperimentazione delle antiche tecniche fotografiche e di stampa. Ha partecipato a diverse residenze artistiche in Italia; numerose le mostre di cui ha fatto parte – circa 150 – in Italia e all’estero, conta inoltre diverse pubblicazioni personali nonché magazine e riviste nazionali e internazionali. Attualmente vive e lavora in Sardegna, dedicandosi alla sperimentazione in camera oscura, al racconto fotografico e alla editoria indipendente. Tra i suoi libri fotografici si ricorda Requiem del 2018, reportage realizzato tra Città del Messico e lo stato di Oaxaca, che racconta in modo personale le festività del Dias de Los Muertos e il culto della morte messicano. Esposto per la prima volta nel 2019 nella Galleria RAW di Milano.
Vincenzo Pattusi (Nuoro, 1978) si laurea in Storia dell’Arte a Pisa dove inizia a dipingere da autodidatta. Al suo ritorno a Nuoro inizia a frequentare alcuni artisti nuoresi con cui condivide lo studio e si avvicina al mondo dei graffiti. Questa forma d’arte sarà fondamentale per caratterizzare il suo stile, da questo momento opera sotto lo pseudonimo di Ludo 1948. Riceve diverse commissioni pubbliche: Firenze, Prato, sino all’esecuzione a Nuoro nel 2009 di un’installazione in Piazza Sebastiano Satta per conto del Museo Man, dove esporrà nel 2010 nella mostra collettiva “Caratteri Ereditari e Mutazioni Genetiche”. Fonda insieme ad altri giovani artisti nuoresi Seuna LAB, entra a far parte della Galleria “Lem” di Sassari, esegue le illustrazioni per la mostra “La rivolta di primavera 28 aprile 1794 Sa die de sa Sardigna” al Palazzo Regio di Cagliari. Espone in diverse collettive a Roma , Milano, Parigi. Nel 2011 espone in una mostra personale a Berlino e viene invitato al progetto Padiglione Italia della Biennale di Venezia Regione Sardegna curata da Vittorio Sgarbi. Continuano le commissioni pubbliche eseguendo un’installazione per l’Aeroporto di Olbia dal titolo “Faraway so Close”, e nel 2013 un mosaico composto da 30000 carte di credito eseguito con altri artisti per la sede del Banco di Sassari. Attualmente vive e lavora a Nuoro.
Marilena Pitturru (Cagliari, 1960) vive e lavora in Sardegna. Si diploma al Liceo Artistico di Cagliari (sezione Architettura), frequenta la Facoltà di Lettere e Storia dell’Arte dell’ateneo cittadino e continua ad approfondire autonomamente lo studio dell’arte contemporanea. Ha seguito corsi di espressività teatrale con Andrea Meloni e collaborato con il Grecam, fondato dall’artista e psicoterapeuta Norberto Silva Itza, facendo ricerca sulla creatività e il movimento. Nel 2009 ha costituito il Gruppo The Forest insieme agli artisti Simone Dulcis, Lea Gramsdorff e Stefano Fanni. Ha condotto e ideato diversi laboratori sui materiali di riciclo. La sua ricerca si concentra sulla sostenibilità ambientale e sulle dinamiche umane con una particolare attenzione alla condizione femminile, al ruolo sociale dell’artista e della donna. Pratica un lavoro di carattere multimediale con materiali di riciclo e industriali. Nel 2016 apre il suo studio d’artista al pubblico, chiamandolo “Spazio e Movimento” con l’obiettivo di renderlo un luogo polifunzionale, di ricerca e sperimentazione nell’ambito dell’arte femminile. Ha esposto in numerose mostre personali e collettive in diverse città italiane ed estere. Sue opere sono presenti in collezioni pubbliche e private.
Diego Vargiu (Cagliari, 1977) si diploma presso il Liceo Artistico Statale “Foiso Fois” di Cagliari. Dal 2007 comincia il suo percorso di ricerca artistica, analizzando la condizione della società postmoderna mettendo in evidenza la solitudine dell’individuo, fatto di vuoti esterni e svuotamenti interiori, afflitto dal continuo e veloce mutare degli eventi che lo circondano. La tecnica utilizzata per le opere si divide tra l’uso della grafite e carboncino su carta. È stato finalista e vincitore in diversi concorsi di rilievo nazionale e internazionale tra i quali si ricordano il Premio Arte Mondadori Cairo Editore (2016), il Paratissima Cagliari Prize, premio speciale istituito da Paratissima Milano (2018), il Premio Internazionale d’arte Marchionni (2022). Numerose le mostre personali e collettive alle quali ha partecipato in Sardegna e nella Penisola.
Pietro Straullu (Macomer, 1984) sin dalla tenera età mostra una propensione al disegno che lo avvicinerà al writing negli anni del Liceo scientifico, ed in seguito a frequentare il corso di Pittura presso l’Accademia Sironi di Sassari. Durante questo periodo sassarese, oltre a collaborare brevemente con il LEM e con Leonardo Boscani, inizia a sperimentare la pittura a olio. Tornato a Macomer, dove vive e lavora, partecipa sporadicamente a alcune collettive e festival locali, ma principalmente dedica gli ultimi anni alla ricerca pittorica. Compone il lavoro in parte tramite il disegno, specie nella sua fase strutturale, e in parte creando le condizioni di sfruttare la pareidolia, in modo da consentire alla tela stessa di suggerire elementi archetipali o simbolici da definirsi a mano a mano coerentemente all’intento narrativo dell’opera.
BURNOUT
116 – 31 gennaio 2025, Temporary Storing
Via XXIX Novembre 1847, 5 Cagliari
Mostra collettiva con
Gianluigi Concas, Tonino Mattu, Michele Pau, Amirah Suboh, Nicko Straniero, in collaborazione con la Fondazione per l’arte Bartoli–Felter.
La mostra offre una riflessione sul mondo del lavoro aperta a molteplici prospettive. Gli artisti hanno esplorato con le loro singole ricerche le tematiche legate alle conseguenze psico-fisiche dovute alle condizioni di lavoro del nostro tempo.
Gianluigi Concas (Oristano, 1975) inizia la sua carriera artistica esprimendosi con il fumetto, scrivendo e disegnando i suoi lavori. Tra gli anni ‘90 e i primi del 2000 autoproduce la fanzine “Depakin” e pubblica con varie associazioni e case editrici tra cui “Double Shot” e le riviste “Mono”, “Solaris” e “Scuola di Fumetto”. Negli stessi anni porta avanti il progetto artistico multimediale “Iperplasticol”, col quale indaga con sguardo critico i linguaggi e i contenuti della società di massa e dei consumi. Negli ultimi anni la sua attività si concentra sulla pittura, affinando la tecnica dell’acquerello e il disegno a penne, pastelli e carboncino, prediligendo il ritratto di paesaggi e soggetti dal vero. Nel 2016 presenta la sua prima personale di acquerelli e disegni in bianco e nero “Panorami Oristanesi” che ritraggono il paesaggio urbano della sua città. Nel 2018 la seconda mostra, “Pacific Basin”, sposta l’attenzione su natura e artefatti umani, fabbriche, grandi navi e paesaggi tra acqua e cielo. Nel 2019 la terza mostra personale “Closed out”, prosegue l’esperienza dell’osservazione di paesaggi semi-urbani ma propone anche uno sguardo su interni domestici curati dall’uomo o usurati dal tempo. Nella sua esperienza pittorica recente è centrale lo sguardo su natura, spazio e luce, elementi che contempla e studia, utilizzandoli come strumento di esplorazione interiore. Attualmente è impegnato nella stesura di un libro illustrato sul Cammino Minerario di Santa Barbara. Ha esposto i suoi lavori in mostre personali e collettive ad Oristano, Villacidro, Cagliari, Bosa.
Tonino Mattu (Nuoro, 1979) autodidatta, si forma studiando gli antichi manuali di tecniche pittoriche. Nel 2002 viene selezionato dalla galleria Sottopiano di Cagliari per la rassegna calcografica “Incisivamente diversi”. A questa prima partecipazione seguono con la medesima galleria diverse esposizioni personali e collettive. Nel 2005 si trasferisce in Inghilterra per un periodo di studio. Al rientro in Sardegna, inizia a collaborare con l’associazione Askos Arte. Tra il 2008 e il 2010 passa alcuni mesi dell’anno a Berlino. Nel 2010 è tra i finalisti del Premio Sulmona. Nel 2011 è tra gli artisti selezionati per la Biennale d’Arte di Venezia, nel Padiglione Italia. L’anno successivo viene invitato ad esporre al museo MAN di Nuoro per la rassegna espositiva “Caratteri ereditari e mutazioni genetiche”. Nel 2013 è tra i finalisti del Premio Carlo Bonatto Minella. Nel 2015 vince il Premio Mostre Itineranti al Premio Marchionni. Nel 2016 è tra i finalisti del WAC Award di Wells, in Inghilterra. Nel 2017 espone all’Istituto italiano di Cultura di Bucarest, città dove vive per circa un anno. Dal 2018 lavora con la Stephan Stumpf Gallery di Monaco, a cui si aggiunge nel 2020 la CAI Gallery di Kortrijk, in Belgio. In queste gallerie si tengono diverse mostre collettive e personali. Nel 2024 entra a far parte della collezione permanente della Pinacoteca Comunale Carlo Contini di Oristano e della Pinacoteca comunale di Laerru. Attualmente vive e lavora ad Oristano.
Michele Pau (Oristano, 1983) muove i primi passi artistici a cavallo degli anni 2000 con il writing. Nel 2013 inizia a frequentare la bottega della pittrice italo-argentina Norma Trogu dove apprende le tecniche della pittura a olio, per poi approfondire la sua ricerca con altri laboratori artistici. Il suo linguaggio passa attraverso la pittura figurativa. Il ritratto e la figura sono sempre stati il centro di uno sguardo volto a rappresentare gli altri per parlare della nostra società, sguardo che oggi è divenuto introspettivo, e abbandonati i riferimenti fotografici, tende alla spontaneità. Dal 2014 espone in diverse mostre collettive e personali a Oristano, a Cagliari, e nel 2018 a Londra alla Rick Lane Gallery. Nel 2020 partecipa ad alcune mostre virtuali tra le quali si ricorda “Global Conversation” organizzata dalle Nazioni Unite in collaborazione con Google Art & Culture. Lo stesso anno la rivista Voice Of Artist seleziona alcuni suoi lavori per i numeri di maggio 2020 e gennaio 2021. Attualmente vive e lavora nella sua città natale.
Amirah Suboh (Cagliari, 1995) figlia di madre sarda e padre palestinese. Dopo il diploma al Liceo Classico “Giovanni Siotto Pintor” di Cagliari, si accosta al percorso artistico iscrivendosi all’indirizzo pittorico dell’Accademia di Belle Arti di Bologna, dove consegue la laurea triennale. Successivamente completa gli studi specialistici all’Accademia di Belle Arti di Sassari, conseguendo il diploma biennale di II Livello in Pittura. Conduce la sua ricerca attraverso diverse tecniche e materiali, olio, acrilico, china, pastelli, matite, collage, combinando forme e colori secondo un linguaggio gestuale e segnico che rimanda alla libertà espressiva dell’infanzia. Il suo lavoro è incentrato su una visione della donna che intende scardinare quegli stereotipi e pregiudizi con cui lo sguardo maschile ha per secoli rappresentato la donna, oggettivandone il corpo e costringendola in ruoli subalterni, frutto di una cultura patriarcale che ancora permea la nostra società. Nelle sue composizioni, l’artista libera la figura femminile da ogni costrizione socialmente imposta, restituendole identità e dignità proprie. Attualmente vive e lavora in Nuova Zelanda.
Nicko Straniero (Oristano, 1978) vive e lavora a Oristano. Si laurea in Belle Arti a Londra dove vive per 18 anni fino al 2018. Il suo focus attuale è sulla pittura astratta. Dal 1998 porta avanti una personale ricerca formale che esplora i processi interni della composizione pittorica con diverse tecniche e un particolare interesse per la casualità e il controllo. Nei lavori che vanno oltre la pittura, il suo linguaggio espressivo si avvale invece di un mix di registri contrastanti: ambiguità semantica e visuale, inversioni simboliche e rapporti di somiglianza e referenzialità. È interessato a decostruire nozioni di gusto ed estetiche talvolta marginali in lavori che creano tensioni e potenziali nuovi significati. Sperimenta infatti negli anni con diversi media, spaziando dalla pittura al collage, dalla fotografia al video & sonic art, da installazioni sculturali a performance, costumi e collaborazioni interdisciplinari.
CONFINI
18 gennaio – 1 febbraio 2025, Spazio e Movimento
Via Napoli 80, Cagliari
Installazione audiovisiva a cura di Enrica Sirigu.
L’opera è la sintesi di un progetto di arte partecipativa sulle tematiche delle discriminazioni di genere e delle molestie sui luoghi di lavoro. Avviato nel mese di giugno, il progetto si è sviluppato in più fasi: dalla raccolta delle testimonianze audio di diverse donne,
alle quali è stato garantito l’assoluto anonimato, all’elaborazione del materiale sonoro, fino alla fase finale in cui i suoni dialogano con le immagini dando vita all’intervento artistico.
Enrica Sirigu (Cagliari, 1984) è un’artista multidisciplinare. Dopo una lunga carriera concertistica e di studio nell’ambito delle esecuzioni storicamente informate decide di intraprendere un nuovo percorso artistico, lasciando il suono come elemento cardine di ricerca ma utilizzando anche altri media artistici che le permettano di indagare la società e le sue problematiche. La sua arte vuole smuovere le coscienze, vuole parlare di argomenti a volte scomodi, a volte poco dibattuti e farsi portavoce di situazioni difficili o in ombra. Spesso i suoi lavori nascono da azioni partecipate durante le quali la comunità è invitata ad interagire e a donare input per la riuscita dell’opera finale. Negli ultimi anni la sua ricerca si è concentrata principalmente nella relazione tra suono e immagine dando vita a opere audiovisuali esposte in Italia, Spagna, Albania, Colombia, Brasile, Francia.
INCONTRI
17 gennaio 2025
Ore 17.30
Identità urbana e paesaggistica di Sant’Elia. Progetti dal passato e idee per il futuro
Castello di San Michele, Via Giovanni Cinquini
Conferenza organizzata in collaborazione con la Cattedra di Storia dell’arte contemporanea dell’Università degli Studi di Cagliari. Il tema centrale dell’incontro sarà affrontato dai relatori secondo diversi tagli disciplinari, in un’ottica di confronto tra le diverse prospettive di studio ed esperienze sul campo.
Rita Pamela Ladogana
Arte pubblica e rigenerazione urbana in Italia negli anni Novanta. Casi a confronto.
Professoressa associata di Storia dell’arte contemporanea presso il Dipartimento di Lettere, Lingue e Beni Culturali dell’Università degli Studi di Cagliari. Ė membro del consiglio del Dottorato Internazionale in Storia, Beni Culturali e Studi Internazionali (Unica). I suoi interessi di ricerca riguardano soprattutto le manifestazioni artistiche del XX secolo, riferite sia all’ambito nazionale che a quello più specificamente locale, relativo alla Sardegna. E’ responsabile scientifico della Collezione Sarda Luigi Piloni (Università degli Studi di Cagliari) e del MUACC (Museo Universitario delle Arti delle Culture Contemporanee).
Giovanni Battista Cocco
Il progetto come espressione di un desiderio. La forma del tempo per il quartiere Sant’Elia a Cagliari.
Professore associato di Composizione architettonica e urbana presso il Dipartimento di ingegneria civile, ambientale e architettura dell’Università degli Studi di Cagliari. È docente proponente del Centro Interateneo RheA – Centre for research on Heterotopia and Architecture. L’attività di ricerca focalizza l’attenzione su tre assi di studio: la riqualificazione dei paesaggi della città storica e moderna; il riuso e la conservazione del patrimonio architettonico e urbano; il progetto architettonico del territorio e del paesaggio. Studia la tematica del disegno della città e del riuso dei paesaggi. Tale ricerca ha avuto numerosi esiti progettuali, tra i quali: Progetto per la riqualificazione urbana e la sicurezza delle periferie nella città di Cagliari, finanziato dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri.
Michela Buttu
Scusate se esistiamo! I palazzi del Favero: un passato tra identità negate e progetti artistici mai realizzati
Dottore di ricerca in Storia, Beni Culturali e Studi Internazionali – Settore Scientifico Disciplinare Cinema, fotografia e televisione presso l’Università degli Studi di Cagliari. Si è occupata di progetti di ricerca inerenti al tema dell’Arte pubblica e della riqualificazione delle periferie urbane. Ha lavorato come curatore di mostre indipendente per conto di associazioni culturali. Ha scritto saggi pubblicati in riviste scientifiche e volumi, e curato il catalogo Mario Cesare. Dipinti, sculture e grafica (2021). Attualmente si occupa della realizzazione della piattaforma web UniCa Memoria e della sperimentazione di software per la data visualization applicata ai beni audiovisivi. Fa parte del gruppo di revisori esperti della rivista scientifica Medea. Rivista di studi interculturali dell’Università di Cagliari.
Federica Orrù
Il quartiere più bello. Memorie di un progetto corale di Arte e Partecipazione a Sant’Elia alle soglie del XXI secolo.
Architetto, si laurea a Venezia nel 1992, svolge la libera professione docenze e consulenze dal 1993 tra Venezia e Cagliari. Ha coordinato nel 2000-2001 la progettazione sperimentale a partecipazione artisti-abitanti di interventi per la riqualificazione dell’area urbana di Sant’Elia, e la mostra conclusiva “10 artisti per le case del Favero”, nell’ambito del dispositivo normativo dei contratti di quartiere. Costituisce nel 2006, l’Archivio Multimediale d’Artista A.M.A. Rosanna Rossi.
Maria Sciola
Pinuccio Sciola. Dall’arte alla fede nella rinascita. Il progetto per Sant’Elia.
È la più piccola dei figli dell’Artista.
Lavora a stretto contatto con il padre gli ultimi anni prima della sua scomparsa.
Si occupa della gestione del Giardino Sonoro – museo a cielo aperto, continuando a formarsi negli studi del settore, principalmente quello rivolto alla comunicazione e alla catalogazione della produzione artistica del padre. Spesso capita di poter essere accompagnati da lei durante le visite guidate e gli eventi speciali. Lei, con l’amore di una figlia, vi condurrà proprio lì nel profondo delle sue creazioni per poter assaporare le vibrazioni, i suoni e la maestosità di un’opera senza tempo.
Matteo Lecis Cocco Ortu
Le strategie di rigenerazione urbana per il quartiere di Sant’Elia.
Ingegnere-Urbanista. Laureato nel 2007 a Cagliari, nel 2009 consegue Master in Pianificazione territoriale “Intelligent Coast“ alla Fondazione del Politecnico di Catalunya a Barcellona. Co-fondatore di Sardarch, Spin off specializzato nella ricerca e nella rigenerazione urbana. Ha lavorato per la Conservatoria delle Coste della Sardegna e ha ricoperto dal 2018 al 2022 l’incarico di responsabile Pianificazione Territoriale e Ambiente del Comune di Carloforte. Ha maturato una decennale esperienza nel campo della ricerca urbana partecipativa e tutte le fasi di gestione del progetto di territorio.
Da luglio 2024 ricopre l’incarico di Assessore alla Pianificazione Strategica Urbanistica e Ambientale del Comune di Cagliari, con delega alla rigenerazione urbana, alla qualità del paesaggio e alle politiche per l’abitare.
18 gennaio 2025
Ore 11.00
Mural Tour
Sant’Elia piazza Giovanni da Verrazzano
Visita guidata alle opere murali realizzate per le tre edizioni del festival da Ericailcane, Carol Rollo,
Mara Damiani, urbanKofa, Rosaria Straffalaci,
Tellas e Marco Rèa.
Il tour sarà guidato dalle storiche dell’arte dell’Associazione Asteras.
19 gennaio 2025
Castello di San Michele
Ore 11.00-12.30
Nuove Illusioni – Parole e Musica
Visita alla mostra collettiva condotta dalle curatrici Ivana Salis e Barbara Catte.
Seguirà la performance musicale del duo Double Face composto da Francesco Ciminiello e Francesca Romana Motzo.
Il duo Double Face è caratterizzato dalla costante ricerca sonoro_musicale che esplora quella terra di confine tra la musica materica e quella strutturata.
L’improvvisazione sonoro-musicale diviene lo spazio performativo e generativo dove definire l’incontro di due poetiche ma anche la contaminazione di una musica che, per entrambə mantiene in modo costante il sapore sperimentale.
Percussioni e clarinetto sono i due strumenti d’origine, che vengono lentamente ed inesorabilmente contaminati e trasformati fino a costruire un set sonoro che rappresenta il desiderio di esaltare l’importanza del s(u)ono anche nella sua costituzione primaria di onda
vibratoria.
La ricerca, dunque, di sonorità capaci di tessere una trama acustica che racconti non solo il luogo fisico di accoglienza, ma anche gli elementi che compongono il territorio nel quale si trova.
19 gennaio 2025
Castello di San Michele
Ore 15.30
Racconti di Sant’Elia
Presentazione del reportage realizzato durante il workshop di fotografia sociale curato da Alessandra Cecchetto ad ottobre nella settimana della Street Art a Sant’Elia.
19 gennaio 2025
Castello di San Michele
Ore 16.30-18.00
Urbanfest Talk
Incontro con le artiste e gli artisti della terza edizione del festival in dialogo con:
Francesca Sassu – manager culturale e curatrice
Marco Peri – storico dell’arte ed esperto di Didattica Museale
Simone Mereu – storico dell’arte e docente
Brunella Mocci – presidente di Lila Cagliari
Giacomo Pisano – giornalista e curatore
Francesca Sassu
Curatrice indipendente e manager culturale con base in Sardegna. E’ specializzata in Management dell’Arte presso la Trentino School of Management e in Progetti Artistici Partecipativi presso il Node Center for Curatorial Studies di Berlino. Ha collaborato con enti pubblici e privati all’ideazione, il coordinamento e la direzione artistica di eventi e progetti culturali complessi, nonchè supportato per 20 anni il settore no profit nel fund raising e nella comunicazione.
Dal 2019 è titolare della startup culturale Nocefresca, con la quale gestisce un programma stabile di residenze artistiche nei comuni rurali sardi e affianca ogni giorno con passione artisti emergenti e consolidati di ogni parte del mondo nella produzione di progetti ispirati alla Sardegna.
Marco Peri
Storico dell’arte, consulente educativo per musei e istituzioni culturali.
Specializzato nella creazione, produzione e mediazione estetico-culturale, il suo lavoro si focalizza sulla sperimentazione di attività interdisciplinari tra arte e educazione. Progetta e sviluppa percorsi educativi per i musei e corsi di alta formazione in museologia per operatori e insegnanti. Collabora abitualmente con musei, festival, istituzioni e associazioni nella cura e sviluppo di programmi culturali e nella creazione di risorse didattiche innovative. Insegna Fenomenologia delle arti contemporanee e cura il coordinamento del Corso di Formazione Avanzata “Educazione Museale” di IED Roma.
Giacomo Pisano
Laureato in archeologia medievale, giornalista, da vent’anni si interessa di arte contemporanea, moda e body art. E’ stato curatore per oltre dieci anni nei centri comunali d’Arte e Cultura di Cagliari. Ha gestito la galleria MK a Cagliari come direttore artistico. Lavora per il servizio comunicazione della Presidenza della Regione autonoma della Sardegna. E’ comunicatore pubblico e social media content manager. Insegna Fenomenologia delle arti contemporanee allo IED di Cagliari. Ha pubblicato “Il Nido del Basilisco”, “L’apocalisse, ora”, “L’onda nera, quarantanni di (contro)cultura Dark”; ha inoltre partecipato ad altri progetti editoriali di argomento archeologico e ha scritto racconti per raccolte di narrativa.
E’ presidente della associazione culturale Terra Atra. Collabora con Tiscali Cultura.