La fotografia che narra visioni interiori
Sentite acque è la prima mostra personale di Emanuela Cau ospitata da
Spazio e Movimento, secondo appuntamento della stagione espositiva 2021/2022.
La mostra è accomapgnata da un catalogo con testi di Ivana Salis, curatrice dell’esposizione, Elisabetta Borghi, Barbara Catte e Emanuela Cau,
fotografie di Massimiliano Frau e progetto grafico di Studio Deposito.
“Oniriche visioni di spazi selvaggi e liberi, dove il corpo e i suoi sensi si svincolano dagli stereotipi degli uomini e tentano di trovare una dimensione ultraterrena”.
Ivana Salis
L’esposizione si compone di opere inedite incentrate sull’immagine archetipica del mare, con le quali Emanuela Cau prosegue la sua personale esplorazione del profondo. Un’esplorazione realizzata a partire dal medium fotografico.
Muovendo dalle suggestioni evocate dal mare, con il suo portato metaforico legato al fluire delle acque, agli abissi, alle tempeste, l’artista focalizza la sua attenzione sull’immagine della deriva per esplorare i luoghi dell’ignoto, dell’interiorità.
Una ricerca condotta attraverso un linguaggio espressivo che fonde fotografia, pittura, collage, installazione.
Sono opere che prendono le mosse da ritratti e autoritratti, immagini nelle quali la figura femminile si moltiplica, vive in simbiosi con lo scenario in cui è immersa, con l’ambiente marino, con elementi della natura, immagini che creano una dimensione onirica e surreale.
Emanuela Cau successivamente sviluppa l’opera nello spazio, agisce materialmente sull’immagine con pieghe, ritagli, strappi, cuciture, inserti di materiali e oggetti della quotidianità dal forte valore emblematico.