La Mobile Art medium per celebrare la bellezza
You’re so Golden è la mostra personale di Giulia Baita
ospitata allo Spazio e Movimento dal 25 novembre al 9 dicembre 2023.
Curatela e testo critico sono di Ivana Salis, fotografie di Massimiliano Frau
e progetto grafico di Alice Agus.
Tutto il creato, piante e animali, astri universi e astrazioni, dentro le Golden Lady di Giulia Baita. Una celebrazione assoluta della figura femminile, silhouette elegante dalle tonalità dorate di una luce ispirata alla divinità della potenza generatrice.
L’artista da più di un decennio realizza le sue opere con l’utilizzo di iPad o iPhone: strumenti digitali che includono applicazioni di editing per lavorare sull’immagine fotografica subito dopo averla realizzata, senza dover cambiare dispositivo. Oggi la Mobile Art vanta una comunità mondiale, che condivide ed espone le sue opere in spazi virtuali e fisici, con il riconoscimento di musei pubblici e privati in tutto il mondo.
Tra le principali caratteristiche dello strumento e delle tecniche digitali applicate, di certo l’immediatezza è una delle più importanti, unita alla velocità e all’infinita possibilità di manipolazione. Se inizialmente i soggetti prediletti potevano essere quelli della street photography, oggi le potenzialità delle app dedicate alla trasformazione delle immagini inducono a progettare immagini considerando qualsiasi fonte visiva.
Le prime opere che Baita realizzava percorrevano la strada descritta sopra: rappresentava gli scorci, le strade dei centri storici, il paesaggio urbano che faceva da cornice alle figure sfumate. I filtri condensavano l’aria, la rendevano rarefatta invertendo la temporalità del contesto, portandoci dentro un tempo lontano.
In questi anni la ricerca visiva e tecnica ha portato l’artista a trovare un nuovo stile, di cui è figura predominante l’icona della Golden Lady. Baita stilizza la silhouette di un profilo femminile e al suo interno include la vitalità e la complessità del nostro tempo. La scelta delle tonalità dorate conferisce alla figura un’aura sacrale, della quale la donna, come archetipo, è simbolo.
L’artista parte da un’immagine astratta, che costituisce il cuore della maggior parte delle opere in mostra, espandendola e contraendola in base alle esigenze della figurazione, muovendosi tra figure zoomorfe e fitomorfe, ambienti, spazi e orizzonti.
Nella complessità e vastità della produzione odierna di immagini, ormai linguaggio predominante dell’uomo, che pare manifestare l’esigenza di tornare all’ideogramma per esigenze di tempo, l’azione di un’artista che crea un’icona femminile dalla forte impronta estetica e formale, denota l’efficacia del suo percorso creativo.
Queste Golden Lady tracciano nella storia della ritrattistica femminile una surreale e digitale evoluzione di certi profili femminili della seconda metà del Quattrocento, con un profilo alla moda di Piero del Pollaiolo o di Piero della Francesca, invertendo il rapporto tra sfondo e figura. Nell’immaginario di Baita il circonstante abita l’interno della figura insieme alla forma astratta, rendendo lo spazio dell’essere privo di confini. Insomma, una visione digitale dell’esistenza.
Con la sua Mobile Art l’artista ha creato una icona moderna della donna, onnicomprensiva, nume contemporanea della bellezza nella sua più alta forma.
Ivana Salis