Case per gli occhi

Mostra d’arte contemporanea

 

associazione_asteras-Max_Frau_Photo, Stefania Lai, Abitanti di superficie
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Oggetti poetici per costruire ponti di umanità

Case per gli occhi è la prima mostra personale di Stefania Lai ospitata da
Spazio e Movimento con la quale si inaugura la stagione espositiva 2021/2022.
La mostra è accomapgnata da un catalogo con introduzione di Elisabetta Borghi,
testi critici della curatrice Ivana Salis, biografia di Stefania Lai,
fotografie di Massimiliano Frau e progetto grafico di Studio Deposito.

“La poesia è ovunque. È il fluire dei significati che si stratifica in mille versi negli occhi di chi guarda e legge”.
Ivana Salis

La mostra raccoglie una selezione di opere realizzate da Stefania Lai tra il 2018 e il 2021: libri d’artista, oggetti ritrovati, sculture e un’installazione partecipata che ha preso forma dal coinvolgimento attivo del pubblico. Sono il compendio di una ricerca artistica che fa dell’intermedialità lo strumento per instaurare un dialogo profondo tra le persone, gli oggetti e l’ambiente naturale.

Gli oggetti che abitano o hanno abitato le nostre case, oggetti ordinari, spesso abbandonati e indifferenti ai nostri occhi, rappresentano invece un concentrato di vissuto e memorie che nelle mani di Stefania Lai si trasformano in singolari presenze dotate di una propria essenza vitale che evoca l’incessante mutare della natura di cui noi siamo parte.

Dalle pagine dei libri, vecchi libri di famiglia colorati dal tempo, emergono brevi componimenti poetici che nascono da una personale versione di Blackout Poetry. Alla cancellazione l’artista sostituisce la sovrapposizione mediante collage di figure femminili e parti del corpo sospese tra figure geometriche e forme organiche. Stefania Lai opera poi sulle parole della pagina con piccoli punti e contorni arrotondati che danno vita a una poesia nuova, che attendeva d’esser svelata.

La canapa, plasmata in soffici superfici solcate da rilievi e crateri, rimanda alle sinuosità del paesaggio tanto terrestre quanto lunare. E infine le “Case per gli occhi” vivono nella trasparenza del vetro su cui l’artista, con la sua ventennale esperienza di maestra vetraia, incide minuziosamente segni, parole, figure umane e vegetali in un rapporto simbiotico, ideale riflesso del nostro ancestrale legame con la natura.

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